Da L'arte della felicità del Dalai Lama con H. C. Cutler
"Perseguire la felicità è lo scopo stesso della vita: è
evidente. Che crediamo o no in una religione, che crediamo o no in questa o quella
religione, tutti noi, nella vita, cerchiamo qualcosa di meglio. Perciò penso
che la direzione stessa dell'esistenza sia la felicità..."
"Ma la felicità è un
obiettivo ragionevole per la maggior parte della gente? E' davvero possibile?"
"Sì. Credo che la felicità si possa ottenere
addestrando la mente.[...]In questo contesto, quando parlo
di "addestramento della mente" non intendo con "mente" solo
le capacità cognitive o l'intelletto, ma assegno al termine il significato
della parola tibetana sem, che è assai più ampio, più simile a
"psiche" o "spirito", e include sentimento e intelletto,
cuore e cervello. Adottando una certa disciplina interiore, possiamo mutare il
nostro atteggiamento, la nostra intera visione del mondo e il nostro approccio
alla vita."
"Tale disciplina interiore
può naturalmente comprendere molte cose, molti metodi. Ma in genere si inizia
con l'identificare i fattori che conducono alla felicità e quelli che conducono
alla sofferenza. Fatto questo, bisogna cominciare a eliminare a poco a poco i
secondi e a coltivare i primi. Questo è il sistema."
Partiamo dunque dalla premessa
fondamentale che lo scopo della vita sia la ricerca della felicità e che la
felicità costituisca un obiettivo reale, uno stato dell'essere raggiungibile
compiendo passi concreti.
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